servizio a cura di Elena Quidello
Roma, 18 marzo 2018 – L’entusiasmo di Salvini dopo l’esito elettorale, per quanto esagerata possa sembrare questa constatazione, fa tenerezza. A differenza di Di Maio che, nel suo goffo tentativo di apparire l’uomo del rinnovamento, ricorda continuamente a chi volesse sminuirne il merito, di essere il primo partito della nazione, Salvini gioisce come un bambino che ha voglia di mettersi subito al lavoro per mantenere le promesse che ha pronunciato con sincerità agli italiani. Che il suo entusiasmo possa di colpo trasformarsi in una amara delusione ci rende tutti vulnerabili alla compassione perché mai la sinistra , i federalisti europei , l’oligarchia europea e quella ancor più potente ‘Elite’ Usa che sta già coalizzando Germania, Francia e Inghilterra contro Putin con l’ ormai noto pretesto di una formula accusatoria non provata, si siano dati Continua a leggere