A seguito delle querele presentate dall’avv. Ciasco, la Polizia Giudiziaria effettua sequestri negli uffici del Fondo Casella

servizio a cura di Pasquale A. Di Todaro

R o m a, 11 giugno 2015 – Cari pensionati del Fondo Casella, è a voi che ci rivolgiamo: Vi ricordate le querele che l’avv. Alessio Ciasco e l’avv. Fabio Dimarziantonio hanno presentato presso la Procura di Roma a tutela dei loro assistiti (pensionati romani, livornesi, genovesi e altri) contro le decisioni assunte in questi anni dal  Fondo Casella? Ebbene, con questa breve notizia vogliamo aggiornare gli scettici.

 dott. Luca Palamara

dott. Luca Palamara

“Il giorno 8 giugno u.s., una pattuglia della Polizia Giudiziaria si è recata a Largo Ponchielli n.1sede del Fondo Casella, ed ha sequestrato dei documenti e altri, che non erano reperibili in sede ma che erano allocati presso gli uffici del commercialista del Fondo, sono stati sequestrati in data di ieri 10 giugno, su ordine del Pubblico Ministero dott. Luca Palamara”.

Per chi non ricordasse i motivi che hanno spinto i pensionati poligrafici a rivolgersi alla magistratura, ne facciamo un breve excursus:

Il Fondo Casella ha decurtato le pensioni degli aventi diritto, in due anni, di ben il 50%. Dalla perizia dei bilanci effettuata a spese degli assistiti dall’avv .Alessio Ciasco e dall’avv. Fabio Dimarziantonio, è risultato quanto segue: “Il Fondo Casella è un fondo pensione integrativo che ha tre linee di investimento: una di breve, una di media e una di lunga durata; l’ultima riguarda solo investimenti azionari, la seconda mista, la prima solo obbligazionaria. Ovvero, man mano che ci si avvicina alla pensione, si cambia linea di investimento. Il problema è nato su investimenti sbagliati sui fondi azionari i quali sarebbero dovuti essere sanati con la vendita e non  la svendita del patrimonio

sede del Fondo Casella

sede del Fondo Casella

immobiliare il quale era valutato €65 milioni ed il rimante €12 milioni; paradossalmente, i fondi di investimento nel 2012, salivano con utili al 5%, anno 2012. Il fondo, inoltre, versava in una situazione di agire a recupero del proprio credito verso gli editori, o di disinvestire i soldi ricavati dal buon andamento del mercato azionario, LEDENDO, quello che i penalisti chiamano, diritto acquisito. Esempio, so che prendo “A” mi impegno finanziariamente per “A”. Il fatto penale è avvenuto quando i soldi guadagnati, invece di ripagare i buchi di bilancio,  sono usciti con perizie e parcelle gonfiate, agli stessi appartenenti del Fondo del Consiglio di Amministrazione palesando una sottrazione e appropriazione indebita”.

Quanto sopra esposto e alla luce della perizia in atto che ha messo in evidenza delle gravi anomalie, gli assistiti dei due legali romani hanno deciso di rivolgersi alla magistratura e non lasciandosi abbindolare da chi, invece, creava comitati su comitati con il chiaro intento di far trascorrere i tempi tecnici (scaduti proprio nella giornata di ieri), per rivolgersi alla magistratura penale.

Ed ora, i pensionati del Fondo Casella sperano che la Giustizia, quella con la “G” maiuscola, faccia il suo corso. Se non dovesse bastare, potrebbe essere pronta un’altra denuncia e questa volta, per la legge 416 applicata dagli editori dei quotidiani in accordo con i sindacati, o pseudo tali, con la copertura dei politici di turno.

P.S.: MA COSA NE DITE, LA NOTIZIA SARA’ VERA OPPURE è INVENTATA PER TENERE VIVO IL DIBATTITO? SI ACCETTANO SCOMMESSE