Altri suicidi di imprenditori e operai. E’ ora di gridare Basta, Basta, Basta

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E’ di oggi che c’è stato il 32° suicidio di un imprenditore.  Gianni Merlo, questo il nome dell’imprenditore suicidatosi di Volpago nel Montello nel trevigiano. L’imprenditore si è impiccato nella cabina del camion alle prime luci dell’alba ed è stato ritrovato dopo alcune ore di ricerche da parte della compagna e da uno dei figli che avevano notato il veicolo fermo nel piazzale. All’interno l’uomo, appeso a un gancio sporgente dal lettino superiore del camion, un foulard a strangolargli il collo. E un biglietto con poche parole destinato alla compagna: “Non mi rivedrai più”.

A determinare la decisione di Merlo la situazione drammatica della sua ditta, specializzata nella realizzazione di stand fieristici. L’ultima mazzata il 30 aprile, con una riunione dei soci che lo mette davanti alla realtà dei fatti: rischia di perdere la sua quota del 30 per cento. “Da tempo lo vedevo ombroso – dice un amico – Ma, conoscendolo, sapendo bene che nella vita aveva solo aiutato tanta gente, pensavo fosse uno sconforto passeggero”.  Merlo lasci i due figli avuti da una relazione precedente, entrambi studenti. E l’attuale compagna.

Ma a suicidarsi non è stato soltanto l’imprenditore trevigiano. La stessa tragica fine l’ha fatta anche un 51enne residente a Migliarina, frazione di Carpi, nel modesene. L’uomo si è ucciso nella sua abitazione, una casa popolare. È stato trovato dopo alcuni giorni, solo dopo che i vicini preoccupati hanno chiamato le forze dell’ordine.

In questi momenti, e sono le 18, giunge notizia di un altro suicidio, questa volta di un operaio nella provincia di Modena.