Berlusconi, Monti e il falso spread

di Marcello Morelli

Cacciato Berlusconi, con l’arrivo dei Professori e dei tecnici, banchieri inclusi, una luminosa alba attendeva l’Italia. Lo spread sarebbe immediatamente tornato ai livelli pre-berlusconiani (300 punti in meno solo con la caduta del tiranno, disse il filosofo Buttiglione) e i mercati avrebbero di nuovo dato piena fiducia al nostro Paese. Non sembra che le cose siano andate esattamente così. Lo spread è tornato al livello critico, gli interessi passivi sui BTP sono risaliti, la chiusura delle piccole imprese è un fenomeno quotidiano ed in costante aumento con il conseguente incremento del tasso di disoccupazione giunto, secondo i dati di marzo, a sfiorare il 10% ma prevedibilmente, con il rilevamento di aprile, già oltre il livello critico. Un disastro, insomma, che sta mettendo a dura prova i ceti più deboli della popolazione, con drammatiche conseguenze per i piccoli imprenditori. Asfissiati dalla valanga di tasse e dall’inflessibilità di Equitalia nel pretenderne il pagamento, si suicidano (32 da gennaio 2012) per la disperazione di vedere fallire ciò che avevano costruito e per il dolore (sì cari sindacati, per il dolore!) di dover licenziare persone che avevano per anni dato il loro contributo al successo dell’impresa.

I risultati negativi della politica di rigore (tasse, tasse, tasse e niente tagli) sono evidenti ma gli unici che sembrano non accorgersene sono i professori e non sembra siano disposti a deviare dalla linea tracciata dalla Merkel. Linea indubbiamente utile per gli interessi della Germania ma una medicina amara già sperimentata dalla Grecia e con prevedibili ulteriori danni per la salute dell’Italia. Non una misura capace di ridare slancio all’economia, di far intravvedere almeno nel medio termine un’inversione di tendenza, di dare speranza a chi ne sta pagando le conseguenze.

I partiti politici, tutti, primi responsabili dell’avvento dei tecnici a causa della loro incapacità di affrontare e risolvere i problemi che da decenni affliggono l’Italia, si nascondono tremebondi pur nel gioco delle parti – maggioranza ABC e opposizione – dietro lo schermo dei tecnici nel timore di dovere essere loro ad adottare misure impopolari in caso di caduta del Governo. Le ipocrite minacce dei partiti di provocarne la caduta provocano ilarità e nel contempo rabbia. L’unico loro reale interesse è arrivare a fine legislatura nella vana speranza che nel frattempo la drammatica situazione odierna resti un brutto ricordo e possano così tornare alle abituali diatribe che hanno condotto il Paese alla rovina.

Cari professori e cari leader politici, il grave episodio del sequestro di ostaggi in una sede periferica di Equitalia da parte di un imprenditore in gravi difficoltà economiche, conclusosi fortunatamente con la liberazione dell’ultimo ostaggio, dovrebbe farvi capire che la misura è colma, il tempo è scaduto. Date un forte segnale di distacco dalla linea fin qui seguita, abbandonate la Merkel al suo destino o il Paese potrebbe vivere momenti drammatici.