Dove sono finiti gli aiuti per i terremotati dell’Emilia?

La pianura padana emiliana è percorsa da settimane di scosse telluriche che hanno messo in ginocchio il sistema produttivo della Regione e fatto crollare municipi, torri medievali, castelli e quanto di meglio la cultura di questa terra aveva saputo tramandarci nei secoli.

Ebbene, la protezione civile è intervenuta, le tende sono state montate e il governo ha stanziato quello che ha potuto: cioè una miseria per i primi interventi alle famiglie.

Ma avete notato la compostezza delle persone? Nulla da comparare con quanto avvenuto in Abruzzo per non parlare poi della Campania e della Sicilia. Per queste due stiamo ancora pagando i danni provocati, non solo dal terremoto, ma dai politici locali. Il Belice è un pozzo senza fondo, e lo stesso dicasi per l’Irpinia.

Ma ciò che  sconvolge è la differenza di trattamento che i media, televisivi e carta stampata, stanno mettendo in atto: per l’Abruzzo, per la Campania, per il Belice, tutti i media facevano a gara per racimolare quattrini  per aiutare le popolazioni terremotate mentre, per i terremotati emiliani, non si vede la stessa gara di solidarietà. Motivo? Forse perché pensano che la regione sia composta da gente ricca. Non come in Abruzzo, Irpinia e Belice. Ma gli emiliani? Sono forse cittadini di serie B che non meritano lo stesso aiuto degli altri? Eppure, questa regione è una di quelle che più di tutti, insieme alla Lombardia, al Piemonte e al Veneto, contribuisce al bilancio dello Stato con le tasse versate.

E poi c’è la scellerata legge per la protezione civile che non permette più di risarcire i cittadini colpiti dal sisma anche se c’è una sorta di vacatio che forse, permetterà di elargire qualcosa ai colpiti dal terremoto emiliano.

Il sisma ha anche stroncato le attività industriali: vedasi ad esempio i danni provocati al settore agroalimentare e in special modo  ai produttori del parmigiano reggiano che, solo la solidarietà degli stessi terremotati, malgrado le condizioni in cui versano, sta tentando di porre un argine.

Non sarebbe il caso di istituire anche per i terremotati emiliani un numero telefonico dedicato per reperire aiuti in danaro per le persone e le industrie colpite? La regione, cosa sta facendo di concreto oltre al sorriso ebete cui si cimenta il presidente Errani? Forse Errani quando ride, pensa alla cooperativa agricola del fratello a cui qualche anno fa ha foraggiato con circa 1 milione di euro e che non è stata colpita dal terremoto?

Presidente Errani, rida meno e si dia da fare di più. Gli sfollati non possono attendere a lungo sotto le tende. E per fortuna che siamo in una stagione clemente…