I soldi ai partiti e gli invalidi

Il finanziamento pubblico ai partiti è una cosa obbrobriosa ma, la cosa più grave, è che i nostri politici, specialmente ABC (Alfano, Bersani, Casini) non se ne rendono conto. Non parliamo poi dei leghisti e di Bossi in particolare che,  proprio ieri ad Alessandria, intervistato dai giornalisti e riferendosi ai soldi del finanziamento pubblico che il suo movimento riceve, ha detto esplicitamente che la Lega i soldi può buttarli anche dalla finestra e che non c’è alcun reato perché i soldi ricevuti dallo Stato, quale finanziamento, appartengono solo e unicamente alla Lega stessa e quindi, può farne l’uso che vuole.

Il ragionamento non fa una grinza, solo che cozza contro una realtà: i soldi che ha ricevuto, sono pubblici, e quindi nostri. È vero che le leggi, fatte sempre da lorsignori, gli danno ragione, ma è moralmente inaccettabile un simile concetto.

Stessa sorte, ma con altri giri di parole, quindi in politichese puro vista la loro ultradecennale militanza politica, è ciò che in pratica dicono gli ABC. Uomini senza pudore, senza dignità ma, soprattutto, senza vergogna se lo paragoniamo al calvario di una famiglia di Acerra che sta lottando da anni affinchè venga riconosciuta l’invalidità ad un figliolo di 7 anni sordo e cieco dalla nascita.

La famiglia di Ciro, un bimbo di sette anni con difficoltà motorie nato cieco e sordo, non riesce ad ottenere dall’Inps quanto gli spetta per l’invalidità, al contrario dei finti ciechi, veri criminali, che vengono pizzicati a leggere il giornale, a guidare l’auto, a fare compere con il denaro che percepiscono indebitamente. Questi falsi invalidi, gente della peggior feccia italica, non si preoccupano dei danni che causano alle persone realmente bisognose.

I genitori di Ciro hanno fatto ricorso e al loro figliolo è stato riconosciuto solo l’indennizzo per quanto riguarda la cecità, ma non per la totale sordità, tant’è che si sono visti costretti nel 2009 a ricorrere al Tribunale di Nola.  Ma la causa numero 15.706 langue presso il suddetto Tribunale.

Quanto sopra, è uno spaccato di come si potrebbero utilizzare i nostri soldi che i partiti, tutti indistintamente, nessuno escluso, ricevono dallo Stato. I partiti pensano di essere alla Coop o alla Esselunga, cioè spendono 1 e prendono 3. Per non parlare poi che questi soldi potrebbero essere destinati ai disoccupati e agli imprenditori in difficoltà che si stanno suicidando. E non è rassicurante il paragone di Monti: in Grecia ci sono stati, al momento, circa 1200 suicidi. E noi lavoreremo affinchè in Italia questo non succeda.

Cari signori politici, ma avete preso in considerazione il fatto che la gente, anziché suicidarsi cominci a pensare ad altre soluzioni?