Il marò Latorre da “killer” ad eroe e la Corte Suprema accoglie ricorso

Da killer(?) di due pescatori indiani ad eroe nazionale indiano. È il caso di Massimiliano Latorre uno dei marò, insieme a Salvatore Girone, in stato di arresto perché sospettato di aver sparato, in acque internazionali, a due pescatori indiani scambiati per pirati. È quanto la stampa nazionale indiana riporta sull’accaduto mentre i due militari si stavano trasferendo in un locale esterno al carcere dove hanno incontrato i famigliari venuti dall’Italia a fargli visita.

Nella ressa all’esterno del carcere, un fotoreporter con una maglietta gialla è inciampato ed è finito per terra proprio mentre un’automobile, alle sue spalle, stava facendo retromarcia. Latorre – riportano i media indiani, e una fotografia immortala l’attimo – ha intuito il pericolo e si è lanciato verso la vettura, bloccandola con le mani. Alla scena hanno assistito i responsabili della polizia che si occupavano del trasferimento dei due marò in un parlatorio di fronte alla prigione. Il fotoreporter, Aijaz Rahi, di 39 anni, attraverso i familiari ha ringraziato Latorre per il gesto. «Magari parlare di eroismo è un po’ troppo – ha detto oggi all’agenzia Ansa un membro della delegazione italiana testimone oculare dell’incidente avvenuto ieri vicino al carcere di Trivandrum – ma certamente Latorre ha dimostrato prontezza di riflessi ed impedito che il fotoreporter caduto a terra potesse essere ferito dal veicolo».
A quanto riferisce la stessa fonte, Latorre e Girone stavano camminando nel vialetto che collega l’uscita della prigione alla zona dove era previsto l’incontro con i famigliari, quando il fotografo Rahi della Ap, che camminava a ritroso mentre scattava foto dei marò, ha inciampato rotolando pesantemente al suolo. A questo punto, ha precisato la fonte, «Latorre si è accorto che un taxi-risciò a motore stava facendo marcia indietro e poteva urtare il fotografo a terra creandogli problemi, e con uno scatto ha bloccato il veicolo a tre ruote, evitando ulteriori danni». Lo stesso Rahi, in una breve conversazione con l’Ansa ha confermato che «l’intervento di Latorre è stato provvidenziale ad evitare che io subissi danni dal veicolo in retromarcia, e mi ha subito aiutato a rialzarmi. Per questo gliene sono molto grato».

È di oggi la notizia che la Corte Suprema di New Delhi ha deciso di accogliere il ricorso presentato dall’Italia in merito all’incostituzionalità della detenzione dei due marò. I giudici hanno chiesto al governo dell’Unione indiana e allo stato del Kerala di presentare una memoria. La prossima udienza è stata fissata per l’8 maggio.

Un tribunale di tre giudici del massimo organo giudiziario indiano ha accolto le argomentazioni presentate dal legale Harish Salve a proposito dell’illegittimità dell’arresto di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L’avvocato ha, in particolare, sottolineato che lo stato del Kerala è incompetente a giudicare una disputa tra due Stati sovrani e in cui sono implicati dei militari. Il ricorso «per eccezione di giurisdizione», in cui si contesta l’applicabilità delle leggi indiane al caso della Enrica Lexie, era stato presentato anche all’Alta Corte del Kerala (a Kochi) che si deve ancora però pronunciare. Nell’attesa del verdetto, venerdì scorso il team di legali italiani ha presentato un appello in via di urgenza alla Corte Suprema dove è in corso anche l’esame della petizione per il rilascio della Enrica Lexie.

A questo punto vien da pensare che l’atteggiamento delle autorità indiane sia cambiato dopo il “risarcimento” per motivi umanitari, che il Governo italiano ha versato alle famiglie dei due pescatori indiani rimasti uccisi perché scambiati per pirati.

Non vorremmo che, d’ora in avanti, ci fossero flottiglie di pescatori poveri e disperati che, al passaggio di qualche nave italiana si ammazzino tra di loro e dichiarino poi di essere rimasti vittime dei nostri militari imbarcati sulle medesime navi e così assicurerebbero un futuro milionario alle proprie famiglie.

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva un noto politico italiano.