Pisa impedisce ai parà della Folgore di celebrare El Alamein: Vergogna!!!

Girando su Facebook mi è capitato di leggere la dichiarazione del Comandante della Folgore Marcello Morelli, in ordine  alla celebrazione del  70° Anniversario della Battaglia di El Alamein. Quale il presumibile motivo del contendere? Semplice: visto che i pisani non hanno dimenticato le “salassate” che i paracadutisti della Folgore una cinquantina d’anni fa inflissero ai rossi pisani, questi si vendicano richiudendo in un recinto (lo stadio), i partecipanti al raduno della manifestazione onde evitare che a noi “vecchietti”, fosse fatto del male da parte di facinorosi ma, forse, sarebbe meglio dire che hanno voluto salvaguardare i pisani, non i vecchietti che sanno difendersi molto, ma molto bene, malgrado l’età.

“E’ forte la rabbia da parte mia e di tutti i Paracadutisti per le limitazioni imposte alla celebrazione del 70° Anniversario della Battaglia di El Alamein e per le offese al Paracadutismo militare fatte da un fazioso cretino appoggiato da suoi simili. Questo, però, non giustifica talune frasi scritte da paracadutisti militari ex e/o ANPI quali “non è un parà chi accetta il basso profilo”, “…è vile, etc.etc.”. A questi ho risposto così pur consapevole di rafforzare il mio essere “vile”:

“Accetto di essere tra quelli definiti “non parà” e “che devono vergognarsi”.

L’uniforme e i baschi Verde prima e Amaranto poi li ho indossati per molti anni e ho vissuto i problemi che la Brigata e la SMIPAR (allora ente autonomo dalla Brigata) hanno dovuto superare a seguito degli scontri con i soliti noti. Certo, una gran soddisfazione potergliele suonare (e talvolta essere anche un po’ suonati), ma le ripercussioni negative a livello Stato Maggiore nei riguardi dei Comandanti e della Specialità ci sono state, e pesanti.

Un Capo di SME che non voglio neanche nominare per non vomitare, dispose che i reparti della Brigata, a livello plotone, dovessero essere distribuiti fra le varie Brigate di fanteria per essere “rieducati”, in pratica lo scioglimento della Brigata Folgore. Per fortuna, cessato dall’incarico il suddetto, il progetto finì nel cassetto.

Tutto questo, avveniva sotto gli occhi compiaciuti della sinistra che vedeva realizzato il sogno della cancellazione dei “fascisti” paracadutisti. Anche oggi, gentaglia del genere, non manca e sarebbero pronti a lanciare nuovi anatemi contro il risorgente “fascismo paracadutista”, chiedendone la dovuta punizione.

E’ nostro dovere, al di là della giusta rabbia provocata dalle limitazioni alla celebrazione del 70° Anniversario di El Alamein e dalle offese pronunciate da un cretino, appoggiato da altri suoi simili, tutelare la NOSTRA Brigata evitando gesti e atteggiamenti che nulla aggiungerebbero al valore della Cerimonia e agli Onori ai Leoni della Folgore.

Senza la “vegetata” si è meno Paracadutisti? Il solo Basco verde o amaranto non è sufficiente a contraddistinguerci? La sacrosanta reazione a un attacco subito è fuori discussione, tutto il resto è sceneggiata! Se volete mettermi fra i vili fate pure, parlar chiaro è da Paracadutista! Folgore!”