L’attenzione dei magistrati sulle RSA, privilegia la Lombardia con la “baggina” e trascura un pò quelle delle regioni rosse

R o m a, 18 aprile 2020 – Non si arresta la corsa del virus nei centri per anziani. I contagipio albergo trivulzio aumentano giorno dopo giorno. Si moltiplicando i decessi e sembra di assistere ad una strage che rischia di portarsi via una fetta di popolazione innocente.

Quella degli over 70. Inermi davanti a tutto questo. Innocenti come tutte le vittime del Covid19. Dopo l’ecatombe milanese la minaccia arriva anche in Toscana, dove oggi sono 149 i morti nelle case di cura e più di mille i contagi.

Numeri, distribuiti su tutta la Regione, che conta 332 Rsa attive su tutto il territorio. Dai primi di marzo la Regione si era aggiornata con nuove disposizioni, sulla base dei decreti nazionali. Tutto blindato. Era questa la regola numero uno. I dirigenti delle case di cura hanno dovuto covidsbarrare le porte anche ad amici e parenti. Lasciando gli anziani spaesati e chiusi nei loro centri comuni in attesa di rivedere le persone che amano. Persone che qualcuno non è più riuscito a vedere.

Eppure, quella sembrava l’unica soluzione per proteggere la vita dei pazienti, ma qualcosa dev’essere andato storto. A metà marzo, i primi casi. Una donna muore nella casa di riposo di Comeana, a Prato, dopo giorni di isolamento e agonia. Con lei inizia la strage silenziosa della casa di cura nel pratese. Sei ospiti morti, altri 17 anziani contagiati, 15casa di riposo operatori positivi al tampone. Una catena di contagi inarrestabile. Tanto da far scattare la prima indagine penale in Toscana. Gli anziani ospiti nella Rsa non superavano la trentina. Più della metà, ha contratto il virus. Adesso, sarà la procura a stabilire cosa possa aver portato al dramma, con un’inchiesta sul mancato contenimento della diffusione del contagio del coronavirus.