L’Imu cambia: a scelta due o tre rate. Non esclusa la fiducia al dl

In arrivo altre novità sul decreto fiscale e, in particolar modo, sulla nuova Ici. L’Imu sulla prima casa potrà essere pagata, a scelta del contribuente, in due o tre rate.

E ancora: i Comuni potranno agevolare gli anziani e i disabili, che trasferiscono la propria residenza in istituti di ricovero, e gli italiani che vivono all’estero. Oggi il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha fatto sapere che il governo “non esclude” di porre la fiducia sul dl in materia di semplificazione fiscale.

Le rate dell’Imu

Secondo questa novità introdotta nel decreto fiscale da un emendamento dell’Udc Gianluca Galletti, già approvato dalla commissione Finanze della Camera, entro il 16 giugno – scadenza della prima rata – il contribuente potrà decidere se pagare il 33% e avere altre due rate (a settembre e a dicembre) oppure pagare il 50% e avere una seconda e ultima rata a dicembre. La novità riguarda soltanto l’Imu sulla prima casa e sulle pertinenze. Parlando in commissione Finanze al Senato, il viceministro all’Economia Vittorio Grilli ha spiegato che “la revisione del catasto annunciata con la delega fiscale non farà aumentare le tasse sulla casa”.

Gli anziani negli ospizi

In base a un emendamento presentato dal relatore, il pdl Gianfranco Conte, approvato dalla commissione Finanze a Montecitorio, i Comuni avranno la possibilità di applicare uno sconto sul pagamento dell’Imu per gli anziani o i disabili che trasferiscono la propria residenza “in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente”.

Gli italiani all’estero

Secondo un emendamento del relatore al dl fiscale, i Comuni potranno inoltre agevolare, come una abitazione principale, la casa “posseduta da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata”.

I tagli ai ministeri

Il decreto sulla semplificazione introduce una raffica di tagli per coprire le maggiori spese sull’Imu. Nel 2012 è previsto un taglio ai ministeri di 280 milioni di euro (e 180 milioni a decorrere al 2013). Riduzioni della spesa in vista, sempre per il 2012 anche per l’Inps (48 milioni), l’Inail (12 milioni) e i Monopoli (11,milioni di euro).