Monti contro Berlusconi per aver abolito l’Ici e nomina commissari Amato, Bondi e Giavazzi

Dio li fa e poi li accoppia. Povera Italia

Il dottor sottile, Giuliano Amato, chiamato al capezzale del governo da Mario Monti perché si occupi di “fornire al premier analisi e orientamenti sulla disciplina dei partiti per l’attuazione dei principi di cui all’articolo 49 della Costituzione, sul loro finanziamento nonché sulle forme esistenti di finanziamento pubblico, in via diretta o indiretta, ai sindacati”.

Tanto per ricordare una delle misure più spregevoli che il dottor sottile prese dopo appena due settimane dall’insediamento come premier e cioè, quello di prelevare il sei per mille da ogni conto corrente retrodatando l’efficacia del provvedimento stesso. Amato, che è uno dei sostenitori della patrimoniale affinchè il Paese cominci a crescere, sarà il consigliere del governo Monti.

E a proposito di patrimoniale, il premier durante la conferenza stampa a seguito di un Consiglio dei ministri durato cinque ore, ha detto: “Oggi dobbiamo recuperare in alcuni mesi il tempo perduto. Se all’IMU si preferisce una patrimoniale, il governo è pronto a valutare seriamente ogni proposta che gli garantisca parità di gettito effettivo”.

Insomma, ancora una volta spunta l’ipotesi della patrimoniale. Perché, sostiene Monti a seguito delle critiche nei confronti dell’Imu, “se oggi c’è l’Imu bisogna accettare l’amara verità che per tre anni si è eliminata la tassa senza valutarne le conseguenze. L’Ici non doveva essere abolita in condizioni precarie e quando non si voleva riconoscere che l?Italia non cresceva come il resto della zona euro”.

Parlando della spending review, il presidente del Consiglio ha poi spiegato che “tutti invocano la riduzione delle tasse, sembra che il governo si diverta a imporre tasse elevate. Ma vorrei invitare tutti a considerare che gli italiani non sono sprovveduti: una riduzione del carico fiscale è possibile se tutti paghiamo le tasse e se tutti i comparti del settore pubblico partecipano ad un contenimento della spesa. Chi vuole diminuire le tasse sa che è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell’indipendenza dalla politica non è garantita”.

Inoltre, il premier ha annunciato che i tagli da 4,2 miliardi di euro eviterà l’aumento dell’Iva in autunno. A meno di ulteriori sorprese.