San Francesco d’Assisi: Pacifista? NO, Crociato!

di Filippo Ortenzi

Ogni anno ad Assisi si svolge una Marcia per la Pace che, con sventolio di bandiere arcobaleno,
rosse e delle associazioni cattoliche progressiste post-conciliari quali Caritas, Agesci, Pax Cristipace, S. Egidio ecc. lottano per la Pace nel Mondo mistificando il messaggio francescano e facendo credere, falsamente, che San Francesco fosse un … pacifista. Come si sa le Crociate furono fatte non soltanto per difendere i pellegrini cristiani dagli assalti da parte dei mussulmani e liberare la Terra Santa dalla loro dominazione mussulmana ma anche per riportare la fede cristiana nelle terre dove tale fede era nata. A tale scopo furono anche creati degli ordini di monaci-guerrieri, quelli del Santo Sepolcro (ora Ordine Cavalleresco dello Stato Città del Vaticano), gli Ospitalieri di San Giovanni (eredi ne è lo SMOM – Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta), i Cavalieri Teutonici (ancora esistenti), quelli di San Lazzaro (formato da crociati affetti da Lebbra dannosi per i mussulmani sia in battaglia che in prigionia … i crociati avevano inventato la guerra batteriologica) e, più famoso di tutti, l’Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo meglio noto come Ordine dei Templari perché aveva sede nelle rovine del Tempio di Salomone (dove oggi i san francescomussulmani hanno edificato una Moschea). Ci sono stati diversi Santi che hanno evidenziato la necessità di salvaguardare la cristianità nel Vicino Oriente e tra questi ricordiamo San Bernardo di Chiaravalle, l’ideologo dei templari, autore del libro “De laude Nova Militia” (Elogio della Nuova Cavalleria). E San Francesco? E’ noto che partecipò alla V Crociata ma le storiografie del Santo (politicamente corrette) omettono quelle parti della biografia che non ritengono utili alla loro agiografia (come per Padre Pio del quale si omette di ricordare che fu un convinto fascista, che al referendum appoggiò la monarchia e che era critico verso il Concilio Vaticano II tanto che disse le messe sempre in latino). Per fortuna ci sono trasmissioni cristiane che evitano tali censure, così Radio Maria in una trasmissione col direttore del periodico cattolico Il Timone, Giampaolo Barra, c’informa che “C’è un episodio di Francesco alla CrociataBasilica_SanFrancesco_interno molto significativo che ci viene abitualmente taciuto: dopo essere scampato per miracolo alla morte e avere subito dai musulmani percosse sanguinose, Francesco riesce a raggiungere il sultano Malil-Al-Kamil. Con lui c’era un altro frate, di nome Illuminato, che ci riporta il dialogo intercorso tra il poverello di Assisi e il Sultano. Sentiamo la testimonianza di Frate Illuminato:”II Sultano sottopose a Francesco un’altra questione: “II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuoi togliervi la tonaca Quanto più voi cristiani non dovreste invadere le nostre terre!”. Rispose il beato Francesco: “Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Altrove, infatti, è detto: “Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da tè. E, con questo, Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell’occhio, dovremmo essere disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla fede e dall’amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo criptagiustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono, perché voi bestemmiate il nome di Cristo e vi adoperate ad allontanare dalla religione quanti uomini potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore del mondo, vi amerebbero come se stessi!”. Come si potrà notare il San Francesco reale aveva idee ben diverse da quelli dei catto-pacifisti (spesso: catto-comunisti) che sfilano ad Assisi, era un difensore dei diritti dei Crociati e sostenitore della necessità di combattere per la fede, pronto a offrire il suo personale contributo che era quello dell’apostolato per cercare di riportare alla fede coloro che l’avevano persa e rafforzarla tra i numerosi cristiani che allora vivevano sotto dominazione islamica. Questo è il San Francesco vero, quello pacifista è una mera mistificazione.