Il partigiano Bottazzi contestato in un liceo romano da militanti di destra

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La festa della Liberazione si avvicina e un ex partigiano viene contestato in un liceo romano, l’Avogadro. E’ accaduto che durante un’assemblea organizzata dal Collettivo degli studenti di sinistra proprio per affrontare il tema della lotta della liberazione dal nazifascismo che aveva come ospite il presidente dell’ANPI del II municipio di Roma, Mario Bottazzi, è scattata una reazione da parte dei militanti di destra.

L’invito, contestato dai militanti di Lotta studentesca che, giustamente, volevano un contraddittorio con l’invito anche ad un altro ospite e, non avendolo ottenuto, hanno srotolato uno striscione irriverente con su scritto: ”papà raccontaci una storia”. Non bisogna dimenticare che Bottazzi e l’ANPI, meritano rispetto non fosse altro per tutti i sacrifici e i morti che hanno avuto per renderci uomini liberi.

L’ospite, amareggiato per l’accoglienza non proprio trionfale ricevuta ha dichiarato che «Quello che è successo oggi all’Avogadro è il frutto dell’atmosfera pesante che si respira in città». Così ha commentato il blitz Mario Bottazzi, l’ex partigiano contestato. «Innanzitutto provo rabbia – dice l’84enne Bottazzi, presidente dell’Anpi del II municipio -. Questi attivisti di estrema destra trovano sempre pretesti per negare la Resistenza, che è alla base della Costituzione italiana. Tirano fuori ogni volta cose incredibili, tentando di addolcire il regime fascista». Quello che Roma sta vivendo – sottolinea – è un «clima di intolleranza». «Non so se io oggi potrei passare indenne per piazza Vescovio (uno dei luoghi di riferimento della destra, ndr) – continua -. Detto questo, però, non mi sento di drammatizzare. Ho molta fiducia nel senso democratico ed antifascista dell’Italia e degli italiani. Inviterei però l’amministrazione comunale ed il sindaco Alemanno a prendere maggiormente le distanze da queste squadracce, evitando di partecipare a cerimonie per targhe o monumenti».

Alle parole di Bottazzi, i militanti di Lotta studentesca hanno replicato, democraticamente, con un loro comunicato: «Sabato si è svolta all’Avogadro una assemblea organizzata dal collettivo di sinistra sul tema della cosiddetta “Liberazione”, al quale ha partecipato come unico ospite Mario Bottazzi, presidente dell’Anpi II municipio. I militanti di Lotta Studentesca presenti nella scuola hanno chiesto inutilmente, nei giorni passati, che vi fosse un contraddittorio sul tema, ma i “padroncini” della storia si sono rifiutati. E allora è stata studiata la beffa». E’ stato aperto uno striscione con scritto: «Papà castoro raccontaci una storia». Secondo i militanti di Lotta studentesca una «provocazione» per «sottolineare come la guerra di resistenza italiana venga narrata agli studenti come una favoletta in cui i “buoni” hanno sconfitto il feroce nemico assassino in maniera pulita, quasi coccolosa». La preside del liceo ha chiamato la polizia.

Il vicebrigadiere Salvo D'acquisto

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Così il sindaco di Roma commenta la contestazione a Bottazzi. «Inaccettabile per la mancanza di rispetto nei confronti di un combattente della Liberazione e perché ripropone schemi ideologici che negano i valori di quella lotta che ha ridato la libertà e la democrazia in Italia. Non è con questi comportamenti che si affronta il dibattito storico e politico necessario a mantenere viva la memoria delle lotte e dei sacrifici del nostro popolo e a dare fondamento al rispetto reciproco e allo spirito di unità nazionale».

D’ accordo caro Alemanno, giusto, non si deve impedire a chicchessia e soprattutto, come giustamente evidenziato, di parlare della Resistenza che tanto sangue ha versato per liberare il Paese dal fascismo e dal nazismo. È vero che persone che tentano di impedire una libera manifestazione non debbono più essere invitati a cerimonie e ad inaugurazione di monumenti, ma è altrettanto vero però, che lo stesso discorso, per onestà, deve essere rivolto anche alla parte avversa. Ricorda signor Sindaco cosa succede alla Piramide Cestia quando si commemora la cacciata dei nazisti da Roma? I rappresentanti di sinistra dei centri sociali impediscono ai rappresentanti delle Istituzioni, e finanche ai partigiani di esprimersi liberamente. E come spiegare la vigliaccheria degli attentatori di via Rasella? Se si fossero presentati ai tedeschi, come fece il carabiniere Salvo D’acquisto che si autoaccusò da innocente, pur di salvare dei cittadini dalla fucilazione, oggi non avremmo da commemorare le Fosse Ardeatine. Quindi, condanna sì, ma per tutti.