Il Procuratore antimafia contro Grillo

Ancora stucchevole fastidiosa la polemica contro Beppe Grillo che a Palermo, l’altro giorno, ha detto che la mafia a differenza dello Stato, non strangola le proprie vittime. Non è mancata la replica del comico-politico genovese che ha ribadito di non aver detto che la mafia non uccide. Oggi, sull’argomento, è tornato il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso il quale ha detto “forse Grillo non conosce bene la realtà di cui parla, dovrebbe vivere un po’ qui e avviare un esercizio commerciale e magari potrebbe capire se viene strangolato oppure no. D’altra parte Grillo ha un suo modo paradossale di esasperare le contraddizioni e ha anche un suo obiettivo politico, io no”.

A Palermo per sostenere il candidato sindaco Riccardo Nuti, Grillo ha parlato della grave crisi economica in cui versa il Paese e dei provvedimenti necessari per fronteggiarla. Poi, nella foga del suo discorso ha pronunciato la seguente frase: “La mafia non ha mai strangolato le proprie vittime, i propri clienti, si limita a prendere il pizzo al 10%. Ma qua vediamo un’altra mafia che strangola la propria vittima”.

Il procuratore Grasso nei giorni scorsi parlando al programma radiofonico “Un giorno da pecora” aveva dichiarato che le frasi di Grillo erano un’esagerazione che serviva per andare sui giornali perché non si può affrontare la mafia senza conoscerla. Da Genova, poi, malgrado le infiltrazioni fuori dalla Sicilia, non si può avere il polso della situazione perché, nelle zone d’origine, la mafia ha il controllo del territorio.

Poi il procuratore nazionale antimafia Grasso ha fornito alcuni dati: “C’e’ un’area grigia che fa la vera forza della mafia, fatta di persone insospettabili: politici, imprenditori. Grasso ha citato alcune stime secondo cui in Sicilia sono 5 mila i soggetti mafiosi, contro 5 milioni di abitanti. Poi c’è tutta quest’area grigia e a quel punto potremmo arrivare ad un milione. E gli altri 4 milioni, non sono tutti combattenti: alcuni sono sudditi o sono rassegnati”.