Ecco le foto del bastardo assassino di Melissa e ferito decine di ragazzi

La polizia ha diffuso le foto di colui che, forse, è l’attentatore assassino che dinanzi ad una scuola di Brindisi ha fatto esplodere una bomba artigianale causando morti e feriti tra i ragazzi che si apprestavano ad entrare a scuola.

Dalle immagini si nota che è una persona non giovanissima che rappresenta, se fosse lui, il luridume e la peggior feccia dell’umanità. Ma come si fa a colpire dei ragazzini inermi la cui unica colpa è quella di recarsi a scuola? Ma soprattutto, a che scopo? A chi giova?

Domande che non troveranno risposte se non quando lo cattureranno ed è quello che noi tutti, genitori, nonni, ma soprattutto uomini, degni di tale nome, ci auguriamo avvenga al più presto e che la giustizia faccia il suo corso anche se la tentazione di invocare la pena di morte, che non risolve nulla se non porci al suo stesso livello, è molto forte e nella speranza che i periti non lo dichiarino “incapace di intendere e di volere”.

L’Italia in questo scorcio di mesi del 2012 e gli ultimi mesi dello scorso anno, sta attraversando un periodo non facile: la disoccupazione aumenta, imprenditori ed operai si suicidano perché non riescono a pagare le tasse, imprese che sono sull’orlo del fallimento, pensioni allungate e decurtate e, accanto a tutto questo, ci tocca anche assistere a questi ignobili e criminali atti. Passi per il terremoto che ha colpito il centro-nord che, pur nella sua gravità di morti, feriti e crolli che ha provocato, è pur sempre un fatto naturale, seppur gravissimo e non prevedibile.

Gli inquirenti, dopo sole 36 ore dall’attentato, hanno già in mano, oltre alle foto, un identikit preciso dell’attentatore ed hanno anche raccolto alcune importantissime testimonianze. La mafia, o la Sacra Corona Unita, che ricordiamo è la mafia del luogo, seppur disarticolata dagli inquirenti e dalle forze di polizia, per il momento sono state escluse in termini di probabilità ma non di certezza.

Un’analisi condivisa anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. “Potrebbe essere un gesto isolato. Le caratteristiche somatiche non sembrano quelle di uno straniero. Sicuramente conosce l’elettronica: è un congegno non particolarmente complesso ma comunque non alla portata di tutti. Io non avrei saputo farlo”. Quello che sembrerebbe essere il killer è un uomo tra i 50 e i 55 anni, vestito con una giacca scura e pantaloni chiari, che indossava scarpe da ginnastica.

Non si scarta a priori l’ipotesi di una seconda persona che avrebbe aiutato l’uomo nel trasporto del cassonetto. E tale ipotesi è avvalorata dalla testimonianza di una donna che avrebbe visto qualcuno spostare il cassonetto di notte.

Restano stabili, intanto, le condizioni delle ragazze ferite. Resta grave e in prognosi risevata Veronica Capodieci, la studentessa ferita gravemente nell’esplosione, che ha però ripreso conoscenza

L’attentato preoccupa l’intero mondo politico, a partire dal ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, che si augura che non sia “il primo segnale di un ritorno alla strategia della tensione in un momento complesso, difficile” e che “nessuno abbia voluto davvero colpire nel mucchio”, così come il Presidente del Consiglio che anticiperà la partenza da Chicago a domani mattina per rientrare al più presto in Italia.