La “badante” Mauro e Stiffoni acquistarono i diamanti per la Lega

Le firme di Rosi Mauro e Piergiorgio Stiffoni sugli ordini di acquisto e consegna dei diamanti, rispettivamente per 100mila e 200mila euro. C’è una svolta nell’inchiesta milanese sui conti della Lega, dopo che l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito martedì ha riconsegnato il maltolto in via Bellerio: un tesoro composto da 12 diamanti e 11 lingotti d’oro, più un’Audi. Beni acquistati con i soldi del partito. Finora la Mauro, vicepresidente del Senato espulsa dalla Lega la scorsa settimana, si era sempre chiamata fuori dalla questione ribadendo di non aver mai acquistato preziosi. Ma le carte in possesso dei pm la smentirebbero: secondo i documenti della Procura, a gennaio scorso la Mauro e Stiffoni hanno aperto due conti personali presso la Banca Popolare di Novara dopodichè i due dirigenti del Carroccio, attraverso società di intermediazione, hanno acquistato diamanti. Ora l’obiettivo degli investigatori è quello di ricostruire la provvista con la quale Stiffoni e Mauro hanno effettuato gli acquisti in diamanti. In serata, Roberto Maroni (grande avversario della Mauro e fautore della sua cacciata dal partito) era intervenuto sul caso del tesoretto di Belsito annunciando la volontà di ridare oro e diamanti ai militanti e alle sezioni leghiste, a mo’ di ricompensa per le sofferenze patite in queste settimane.