Inconcludente comizio di Bossi a Conegliano che offende operai e imprenditori suicidatisi per la crisi

Bossi e il dito che non sa dove mettere

A Conegliano, provincia di Treviso, Bossi in un comizio ha parlato degli scandali che vedono coinvolto il partito della Lega Nord. Si è scagliato contro Roma, contro i media e, accalorandosi, ha detto che la Lega Nord non è come il PSI che prendeva le tangenti e che la Lega non ha rubato niente, ha sprecato solo i soldi del finanziamento pubblico e chi li ha sprecati, ha aggiunto, li restituirà tutti.

Certo, a Conegliano, il comizio di Bossi non ha racimolato che un centinaio di militanti, niente a che vedere con i comizi a cui  ci aveva abituato. “Non c’è alcun risvolto penale, la pena è passare attraverso tv e giornali. Noi non abbiamo rubato alla gente. E’ un tentativo di Roma per dividere il movimento. Non si può sconfiggere il Nord, è inutile che Roma se la meni…”.

Il leader leghista non ha lesinato commenti al vetriolo contro Beppe Grillo: “quello cerca di acavalcare il momento, la crisi dei partiti, spera di prendere i voti, ma la sinistra è più preoccupata di noi. Quello a noi i voti non li porta via”.

Al di là della propaganda e delle farneticanti parole di Bossi però, si deve riconoscere che il leader del carroccio non ha tutti i torti, i soldi non li hanno rubati, glieli abbiamo dati noi malgrado un referendum avesse bocciato il finanziamento pubblico ai partiti e questo ennesimo scandalo,  è la dimostrazione che i soldi che incassano sono sempre troppi. Sarebbe ora che la smettessero e che i partiti si autofinanziassero.

Bossi ha continuato dicendo che spera che i momenti peggiori per il partito passino al più presto e che lui vive male questi momenti perché non aveva capito chi fosse Belsito. In quanto a ritirarsi a vita privata, assicura che non lo farà mai perché la Lega l’ha fatta lui e poi perché la gente penserebbe male. Sempre sui soldi ricevuti dal finanziamento pubblico ha ribadito che “noi i nostri soldi li possiamo anche buttare dalla finestra, ma non abbiamo rubato alla gente, non c’è stata nessuna tangente in Finmeccanica. Se quelli pensano di fregarci così si sbagliano”.

Il senatore leghista si è anche augurato che non ci siano divisioni tra maroniani e bossiani che potrebbero fare male al partito e ha attaccato il governo Monti ed anche il Presidente della Repubblica dichiarando testualmente: “Monti  vive nel mondo dei banchieri, risponde a quel mondo lì. Nel governo ci sono troppi banchieri. La democrazia scompare. E’ stata una grande conquista. L’Europa è delle regioni, non degli Stati e adesso se ne accorgono…”. Frasi senza senso che solo i suoi fedelissimi possono comprendere.

E riguardo a Napolitano: “Non siamo d’accordo con il Presidente della Repubblica: il governo deve rispondere al popolo, invece questo è il governo dei professori, quelli sono legati alla grande finanza internazionale, alle banche”. Il Senatur ha dimenticato di aggiungere che questi professori sono anche legati alla massoneria e così la parodia sarebbe al gran completo.

Insomma, il comizio del leader del Carroccio non è stato da par suo. La difficoltà in cui si dibatte il partito con gli scandali che si susseguono, si vede tutta e fa una grande tristezza sentire che i nostri soldi, non i soldi della Lega, lui li può buttare dalla finestra. Queste sono le parole che il nostro Presidente della Repubblica dovrebbe energicamente condannare. È un crimine contro quei poveri disgraziati che continuano a suicidarsi perché non riescono a far fronte ai debiti e questi signori si permettono di “buttare i soldi dalla finestra”. Soldi nostri, non dimentichiamolo.

E questo signor Senatur come si usa chiamare, che si autodefinisce leader di una fantomatica padania che non esiste se non nelle loro menti obnubilate, che minaccia di staccarsi dall’Italia perché secondo le loro menti annebbiate non si sa da cosa, ma annebbiate senz’altro lo sono, il popolo italiano se non è del Nord non è bene accetto. Ebbene, caro signor Senatur, siamo noi cittadini onesti che ci vergognamo di lei, del suo partito e della sua fantomatica padania se le notizie del riciclaggio dei soldi della ‘ndrangheta tramite il suo tesoriere, anche se adesso non fa comodo e lo avete scaricato, troveranno riscontri nelle indagini in corso.

Quindi è giusto, ANDATEVENE e non fate più ritorno. Ah beninteso, siete voi che dovete uscire dal suolo italico prima che gli italiani veri vengano a prendervi a calci nel culo, tanto per usare il vostro scurrile linguaggio.